Gioco d’Azzardo Patologico
Le forze gemelle della fortuna e della sfortuna hanno ingannato l’umanità come nessun’altra cosa (Amir Aczel)
Il gioco d’azzardo è un’attività ricreativa che ha accompagnato l’uomo fin dalle sue origini. Le lotterie furono autorizzate per la prima volta durante la rivoluzione americana con l’intento di raccogliere fondi per l’esercito.
Oggi il gioco d’azzardo rappresenta una parte vitale di un gran numero di sistemi economici, anche in Italia.
Esistono numerose forme di gioco d’azzardo: acquistare i biglietti della lotteria, giocare al totocalcio, trascorrere una serata al casinò oppure sul mercato azionario.
Per la maggior parte delle persone il gioco d’azzardo rappresenta un sogno che non si può realizzare in nessun altro modo. Per alcuni è molto di più che rischiare un po’ di denaro in un gioco di fortuna: c’è chi preleva dal proprio conto corrente gli ultimi euro per scommettere su una partita di calcio nella speranza di poter saldare il debito della sua carta di credito; chi invece spera di vincere dei soldi per mantenere il figlio agli studi; chi preleva i soldi dall’incasso quotidiano per finanziarsi la partita a poker…
Ma purtroppo il “costo della sfortuna” può essere enorme e distruttivo.
Qual è la relazione tra gioco ed azzardo?
Il giocatore definito patologico evidenzia una progressiva perdita della capacità di porre dei limiti al coinvolgimento nel gioco, perdite economiche frequenti e sempre più vistose, assorbimento sempre più esclusivo nell’attività di gioco (tanto che da alcuni egli è definito ludomane).
L’inseguimento della perdita, vale a dire il desiderio di rifarsi, precipita in un progressivo e sempre più vorticoso disastro economico, familiare e lavorativo. Compaiono a questo punto fenomeni quali la richiesta di prestiti ad usura, le frequenti menzogne in famiglia volte a nascondere la reale situazione economica, la scarsa attenzione o il disinteresse per l’attività lavorativa, che conducono in lassi di tempo più o meno lunghi a gravi crisi personali (a volte con suicidi o tentativi di suicidio) che possono motivare il giocatore compulsivo a chiedere aiuto (più spesso sono i familiari del giocatore a rompere la cortina di omertà, vergogna e disperazione).
Qual’è la differenza tra giocatori professionisti e giocatori patologici?
I giocatori professionisti si mantengono con il gioco d’azzardo che per loro è una professione. Non sono dipendenti dal gioco e per questo riescono a controllare l’ammontare di denaro scommesso ed il tempo speso a giocare.
I giocatori patologici non hanno più il controllo del gioco che è diventato per loro la cosa più importante; non possono più smettere di giocare indipendentemente dalla loro volontà e dal loro impegno. Famiglia, amici e lavoro sono negativamente influenzati dall’attività di gioco.
Il gioco d’azzardo può portare a numerose conseguenze negative soprattutto a livello economico ma anche a livello familiare: separazioni o divorzi, una riduzione delle interazioni all’interno della famiglia, il tentato suicidio a causa delle perdite economiche. Anche i bambini risentono della situazione presentando problemi di adattamento e comportamentali, scarsi risultati scolastici, uso di alcol e droghe e la partecipazione ad altre attività criminali
I fattori che spingono le persone al cambiamento riguardano, generalmente, le preoccupazioni verso le proprie famiglie o i propri figli, la sensazione di aver toccato il fondo, una riflessione sui vantaggi e gli svantaggi derivanti dal proprio comportamento di gioco.
Il gioco d’azzardo porta strutturalmente a forme di dipendenza. Chi ne è colpito viene completamente assorbito dal gioco senza tenere minimamente in considerazione le possibili conseguenze negative che potrebbero derivare dal suo comportamento. Inoltre il soggetto rischia di perdere il controllo, diventa preoccupato, ha crisi di astinenza ecc.
A livello cognitivo i soggetti hanno delle convinzioni relative a se stessi e al gioco:
- illusione di controllo – hanno la tendenza a credere di poter influenzare un evento ad es. lanciando i dadi in un certo modo che porta anche a effettuare dei rituali precisi ogni volta che si gioca
- credere alla fortuna – convinzione che si possa essere inclini al successo o alla fortuna – i giocatori d’azzardo credono di avere una tendenza innata a vincere
- credono di avere delle abilità – i soggetti sono convinti di avere delle capacità o abilità che possono aumentare la possibilità di vincere
Modelli di intervento
Giocare compulsivamente (cioè seguendo un irresistibile impulso a continuare, avendo smarrito la capacità di smettere) è un sintomo che segnala un disagio o un malessere di personalità e va compreso nel suo significato. Un intervento che si preoccupi solo di eliminare il sintomo favorisce spesso quei fenomeni di “migrazione” (il giocatore che smette di giocare e, ad es. inizia a bere, o fumare cento sigarette al giorno).
E’ dimostrato che i giocatori problematici e patologici rispondono con efficacia ai trattamenti terapeutici soprattutto se c’è una motivazione interna al cambiamento. Il cambiamento di sé stessi è facilitato quando ci si assume la responsabilità dei propri comportamenti e si scelgono gli obiettivi che si intendono raggiungere e questo risultato è reso possibile grazie all’aiuto di uno psicologo che porta il cliente a stabilire i propri obiettivi in modo autonomo e responsabile.
Lo Psicologo aiuta il cliente a comprendere come identificare le specifiche situazioni che lo espongono al rischio di mettere in atto il comportamento problematico e utilizzare la propria forza e le proprie risorse per sviluppare comportamenti alternativi per affrontare tali situazioni. Questo processo consente ai clienti di rafforzare le proprie abilità e di svilupparne di nuove per poter raggiungere il cambiamento desiderato
Lo Psicoterapeuta coinvolge, oltre che il giocatore, anche la sua famiglia nel processo terapeutico. Molto spesso succede che è proprio la famiglia del giocatore compulsivo a chiedere aiuto quando il giocatore è ancora completamente assorbito dal desiderio di rifarsi che ulteriori perdite ed aggrava la situazione.
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